Riuscirò a farmi passare 'sto torcicollo prima o poi.
Bastardo di un gabbiano, perchè mi hai fregato il cibo? Che tu possa avere uno scontro frontale con un Boeing!
Ahahahahahaha... Bastardo di un gabbiano, stavolta ti ho fregato!!! Quello che mi hai rubato non era un pesce: era una confezione di Guttalax; ora cospargerai di atolli il Polo Sud!!! Ahahahahahaha...
Da ragazzo, quando strimpellavo su una tastiera, avevo un idolo. Mi sarebbe piaciuto riuscire a suonare con due mani quello che lui riusciva (e riesce) a suonare con un dito. Immenso.
La luce delle luminarie natalizie fa sembrare meno fredda l'aria.
Traffico impazzito, tutti all'assalto dei centri commerciali.
"Per lo zio una bottiglia di quelle buone; ma si, quest'anno un Brunello. Per la nonna un bel foulard, tanto gradisce sempre. Per i nipotini un bel videogioco, sperando di non regalare un doppione."
Bella l'aria di festa, davvero bella. (Basta non distogliere lo sguardo dalle luce, non mandarlo altrove)
A zio Silvio che chiede "Dove si trova uno forte e duro, con le palle come Silvio Berlusconi?'" Tranquillamente rispondo "Difficilmente in Italia: le ha rotte a un bel pò di gente".
Passeggiando lentamente per Firenze si respira qualcosa di magico, un pout-pourri profumato di bello, arte e storia. Certo, in prossimità di qualche tombino il profuma cambia... piccoli dettagli.
Quanti idiomi. Chi, come me, conosce quasi tutte le lingue del mondo (tranne l'itagliano), è tentato dall'origliare i discorsi altrui. Ho sentito tante lingue estive (cioè dell'Est), in particolar modo lingue dell'ex-URSS.
Una signora ha detto a suo marito: "Stasera arrangiati, devo andare a cena col mio amante fiorentino". Eh si, il marito era proprio un uzbekko!!!
Un ragazzino invece ripeteva ai suoi genitori la tabellina del 378: nessun dubbio, era u' cranio.
Un signore anzianotto invece aveva una diatriba col cameriere perchè questo insisteva nel volergli servire i ceci assieme alla trippa mentre questo signore ripeteva insisentemente "Fagioli, fagioli". Non poteva che essere cece-no.
In mezzo a questa folla variopinta ho incontrato anche due strani signori, agghindati retrò, che parlavano dei grandi cambiamenti del mondo. Li ho filmati. Eccoli
Due giorni da incubo, stritolato da una debolezza fortissima (sto ossimorando). Oggi mi sento rinato. Come l'ho capito? Appena svegliato ho cantato: "Il carrozzoni va avanti da si, Con li rigini, i suoi fanti, i suoi ri". Non potevo che sentirmi Rinato!!!
Non avevo i capelli rossi, tantomeno gli occhi blu ma son "salito molto spesso sopra un albero che sapevo", quante volte, tante, tantissime. Sedevo su un robusto ramo di un mandorlo, forse per allontanarmi dal mondo oppure per anticipare il prof. Keating, osservando il mondo da un altro punto di vista oppure solo per mangiucchiare un pò di mandorle fresche o per tutto ciò.
Quante volte, sopra l'albero, ho cantato questa canzone.....