venerdì 16 ottobre 2009

L'uovo di Colombo



Un bambino, per gioco, sgancia i cavi che tenevano ancorato il pallone aerostatico che il padre stava costruendo.
Il pallone si libra nell'aria, il bimbo sparisce nel nulla.
Una nazione (e non solo) col fiato sospeso per la sorte del bambino, l'aviazione mobilitata per tentare il difficile salvataggio.
Il pallone, forse stufo di tanta attenzione, decide di atterrare.
Nessuna traccia del bambino.
Grande preoccupazione, ipotesi su ipotesi finchè si scopre che il bimbo, evvivaddio, non era sul pallone ma nascosto in casa per paura d'esser punito.
Mi chiedo se a qualcuno sia venuto in mente di dire ai genitori di girare per la casa dicendo, ad alta voce:
"Cucciolo, un signore ha agganciato il pallone dal suo elicottero e ce l'ha riportato. Vedessi che meraviglia, nel cesto c'è una cicogna con i suoi pulcini. Abbiamo preparato la pappa, vuoi dargliela tu?"
Oppure, conoscendo gli idoli del bimbo (ad esempio Superman):
"Superman ci ha riportato il pallone. Gli abbiamo parlato di te e ti vuol conoscere. Sbrigati ad uscire che deve andare via, ha tante persone da aiutare".
Un bambino di 6 anni avrebbe resistito alla tentazione di uscire? Non credo...
Ma sarebbe stato troppo banale: vuoi mettere tenere incollati milioni di sguardi davanti agli schermi?

1 commento:

  1. Ancora una volta si usano i bambini, pur di avere odiens!!!
    Che schifo :-((

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